I Rockets hanno perso la Trade per Kevin Durant

Gli Houston Rockets hanno messo a rischio il proprio futuro scommettendo su Kevin Durant: tre trade alternative che avrebbero potuto prendere in considerazione

Kevin Durant Vs Giannis Antetokounmpo

I Rockets hanno messo a segno il colpo della loro off season scambiando per Kevin Durant. Houston fa il salto di qualità, diventando a tutti gli effetti senza rinunciare tra l’altro a troppi asset di peso per il futuro.

Jalen Green e Dillon Brooks rappresentano perdite minori per coach Ime Udoka, che ai Playoff non ha ottenuto un rendimento di alto livello dai due ex giocatori. È vero, Houston ha speso un asset importante, ma poteva andare decisamente peggio.

Eppure, tra gli analisti spuntano critiche pesanti: come quella di Roy Hibbert, ex centro dei Pacers che arrivarono alle Eastern Conference Finals nel 2014.

Non mi piace quando una squadra getta il suo futuro per un giocatore vecchio, nonostante non sia ancora arrivato a fine carriera. I Rockets hanno perso la trade

Roy Hibbert

I Rockets avrebbero potuto forse considerare altre trade – sposando l’ottica di Hibbert – mettendo nel mirino sempre giocatori di prima fascia, ma più giovani rispetto a Durant (37 anni a settembre).

Perché Trae Young

Acquisire Trae avrebbe significato assicurarsi una giovane superstar di 26 anni, reduce da una stagione da 24.2 punti e 11.2 assist, con la possibilità di un legame duraturo con la franchigia. Non è sempre estremamente efficiente in difesa, ma i Rockets stanno costruendo un core che da questo punto di vista non delude: Amen Thompson è un mix di atletismo ed energia su entrambi i lati del campo e Tari Eason è un lungo che sa muoversi bene dentro e fuori area. Il prezzo da pagare per una trade della point guard degli Hawks sarebbe stato elevato, ma il ritorno potenzialmente ancor più gratificante.

Perché Devin Booker

Una Trade per Booker sarebbe stato lo scenario ideale per i Rockets: marcatore completo e point-guard all’occorrenza da affiancare a Amen Thompson e Alperen Sengun. Certo, è un giocatore di 28 anni per cui i margini di crescita ormai sono soltanto da limare, ma ha già dimostrato di poter essere il fattore chiave per una squadra che vuole competere ad alto livello e soprattutto di sapersi adattare molto bene ai ruoli. Con i Suns è arrivato alle NBA Finals nel 2021 e con Team USA, a Parigi 2024, è stato decisivo nel soddisfare le richieste di coach Steve Kerr, che non gli ha dato un ruolo di primo piano. Con lui i Rockets avrebbero avuto davanti ancora più anni per essere competitivi.

Perché Giannis Antetokounmpo

Giannis non ha bisogno di grandi presentazioni. Scorer di primo livello, stakanovista tra i più tenaci dell’intera NBA, pronto a legarsi a una franchigia capace di farlo sentire il fulcro di un progetto vincente, come quello ambizioso di Houston. Le voci di un ipotetico addio ai Bucks stanno gradualmente calando, ma Houston aveva tutti gli asset per convincere invece Milwaukee a voltare pagina e costruire in ottica futura ipoteticamente con Jalen Green, Jabari Smith più pick al Draft. Forse, semplicemente, sono stati i Rockets a non voler ipotecare il proprio futuro.

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