Kuminga blocca il mercato dei Warriors: “Tutto dipende da lui”

I Warriors sono l’unica squadra senza firme in Free Agency: Kuminga sta bloccando il mercato della franchigia. Gli ultimi aggiornamenti

Jonathan Kuminga con la maglia dei Golden State Warriors

I Golden State Warriors si trovano a un punto di stallo in questa free agency estiva. Nonostante abbiano solo nove giocatori sotto contratto per la stagione 2025-2026, la franchigia non ha ancora mosso un dito sul mercato. Il motivo? Tutto ruota attorno a Jonathan Kuminga.

Secondo quanto riportato da Shams Charania di ESPN, il general manager Mike Dunleavy Jr. ha deciso di non affrettare nessuna operazione fino a quando non sarà risolta la situazione dell’ala congolese. La sua Unrestricted Free Agency è diventata la chiave di volta dell’intera strategia estiva dei Warriors.

Non si è mosso nulla perché tutto dipende da Kuminga. La dirigenza sta valutando se rinnovarlo o utilizzarlo in una sign-and-trade. Ma finché non ci sarà chiarezza, ogni altra mossa è congelata

Shams Charania a Sirius XM Radio

Golden State ha presentato una qualifying offer da 7,5 milioni, mantenendo il diritto di pareggiare eventuali offerte provenienti da altre squadre. E l’interesse non manca: diversi team sarebbero pronti a offrirgli un contratto ben più ricco (lui chiede 30 milioni a stagione) di quanto i Warriors possano permettersi, visti i limiti imposti dal salary cap.

Il peso salariale della squadra è già imponente: Jimmy Butler, arrivato via trade e subito esteso al massimo, peserà più di 110 milioni in due anni, stesso discorso per Stephen Curry. Con Draymond Green, il trio veterano assorbirà oltre 138 milioni solo nella prossima stagione. A ciò si aggiunge il nuovo contratto da 39 milioni di Moses Moody, quello da 9 di Buddy Hield, e i rookie ancora da firmare.

Nonostante tutto, la franchigia ha già individuato alcuni obiettivi per completare il roster. I nomi più caldi? Il veterano Al Horford e la possibile conferma di Gary Payton II. Ma per ora, tutto resta in sospeso. Perché prima, a San Francisco, bisogna decidere il futuro di Jonathan Kuminga.

Leggi anche

Loading...