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Anthony Davis ai Clippers: l’ipotesi di Trade di Zach Lowe

Anthony Davis, secondo i rumors, sarebbe già sul mercato: l’analista NBA propone una Trade con i Los Angeles Clippers

Nel grande teatrino NBA, dove le voci di mercato cambiano ritmo più velocemente di un contropiede di prime, l’ultima suggestione arriva da The Zach Lowe Show: Anthony Davis ai Clippers. Sì, proprio lui, il simbolo del titolo Lakers 2020 e da nove mesi ai Dallas Mavericks dopo la trade di Doncic.

L’idea nasce da un dato semplice: i Clippers, partiti 3–7 nonostante un roster da figurine, hanno bisogno di una scossa. Harden, Kawhi, Paul, Lopez e Zubac sulla carta fanno paura; sul parquet, un po’ meno. Hanno perso Bradley Beal fino alla fine stagione e serve anche un’ancora difensiva, un uomo da area che cambi la geometria delle partite. Serve, insomma, qualcuno come Davis.

Beh, dovresti costruire la trade attorno a Collins, Bogdanovic, Brook Lopez o Derrick Jones Jr. come terzo giocatore. E anche così si rimarrebbe un po’ corti rispetto a quanto i Clippers dovrebbero cedere per restare sotto il primo apron. E per quanto riguarda le scelte? Voglio dire, i Clippers controllano almeno una scelta, forse due, più avanti

Zach Lowe

E guarda caso, a Dallas – dove AD è approdato in un esperimento tecnico già parecchio scricchiolante – l’aria è di ricostruzione. La franchigia ha appena salutato il GM Nico Harrison, è sprofondata sul fondo della Western Conference e sembra pronta a resettare tutto dopo aver già ammesso che la trade per Doncic è stata un errore epocale. Se c’è un momento per vendere Davis, è questo.

La magia del salary cap fa il resto. I Clippers possono confezionare un pacchetto “alla Frankenstein” con Collins, Bogdanovic e uno tra Lopez o Derrick Jones Jr., arrivando ai 51–53 milioni necessari per non schiantarsi contro il primo apron. Aggiungi qualche scelta lontanissima nel tempo – 2030, 2031, 2032, roba che forse commenteremo con i capelli bianchi – ed ecco che la trade inizia a sembrare possibile.

Per Davis sarebbe quasi un ritorno a casa: vive ancora a Los Angeles, conosce l’ambiente, ha amici nello spogliatoio. E l’idea di formare una delle frontcourt più complete della lega insieme a Kawhi Leonard non è affatto male.

Fantabasket? Forse. Ma nella NBA, le idee folli hanno la fastidiosa abitudine di diventare realtà. E questa, in fondo, non è neanche la più folle.

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