NBA, la corsa all’MVP: gli inseguitori
Dopo i cinque favoriti al titolo di MVP, i cinque inseguitori: Steph Curry, DeMar DeRozan, Ja Morant, Rudy Gobert, LeBron James
Abbiamo pubblicato ieri la lista dei cinque favoriti al titolo di MVP, secondo il ranking ufficiale della KIA MVP Ladder NBA, e oggi vogliamo concentrarci sulle altre cinque posizioni che chiudono la Top 10 dei candidati al premio. Che tra questi ci sia il nome che scalerà ulteriormente la classifica?
6. Steph Curry
Un inizio di stagione a quasi trenta punti di media, il record di triple All Time messo in saccoccia e un primo posto degli Warriors che dava a Curry ampie chance di portarsi a casa il terzo titolo di MVP. Da lì in avanti un tracollo al tiro che ha abbassato la media a 26 punti, 41% dal campo e 37% dall’arco, le medie al tiro più basse in carriera con più di quaranta partite giocate.
Complice anche l’infortunio di Draymond Green, Golden State ha perso quell’aura di imbattibilità che l’ha caratterizzata nella prima metà di campionato. Dati alla mano quindi la discesa in classifica di Steph ha perfettamente senso, visto soprattutto il calo drastico delle statistiche individuali. Vedremo se lo Chef avrà modo di rifarsi e riguadagnare posizioni.
7. DeMar DeRozan
All’età di 32 anni e al primo anno nella sua nuova squadra, DeMar DeRozan sta vivendo la sua miglior stagione, dati alla mano. 26.3 punti, 5 rimbalzi, 4.8 assist di media sono statistiche molto vicine a quelle messe a referto nei suoi anni da All Star a Toronto e Chicago ne sta beneficiando enormemente. Il secondo posto nella Eastern ne è la prova, nonostante i vari infortuni abbiano condizionato gli ultimi risultati.
Tira quasi col 50% dal campo e un dignitoso 33% da tre punti, ottima media per un giocatore che ha fatto del mid-range la sua arma più letale. I suoi due buzzer beaters consecutivi ad inizio anno sono il segnale di un giocatore assolutamente in fiducia e la considerazione nei nomi per l’MVP è un riconoscimento più che meritato.
8. Ja Morant
“Most Improved? Ja Morant va considerato per l’MVP“: con queste parole Draymond Green ha detto la sua sul fenomeno dei Grizzlies che anno dopo anno si sta prendendo sempre più le luci della ribalta. I 25.3 punti, 6 rimbalzi e 6.9 assist sono una firma credibile per la candidatura ad All Star e per il titolo di Most Valuable Player.
Oltretutto i Grizzlies stanno viaggiando benissimo questa stagione, terzi ad Ovest dietro le superpotenze dei Suns e degli Warriors. Unico deterrente che i detrattori possono usare contro di lui è il fatto che in sua assenza Memphis abbia viaggiato con un record di 11-3, dimostrando di non essere totalmente Ja-dipendente. Ciononostante il livello di Morant è troppo alto per non essere considerato tra i top della lega.

9. Rudy Gobert
Il due volte All Star e tre volte Defensive Player of The Year sta viaggiando al massimo in carriera in punti (16), rimbalzi (15.1), percentuale dal campo (70%) e percentuale ai liberi (69%). Utah è lontana dalle vette di eccellenza dello scorso anno ma il francese si è confermato come un pilastro fondamentale per i meccanismi della squadra e il quarto posto ad Ovest è comunque una conferma rassicurante.
Con il ritorno di Mitchell i Jazz potranno ambire a scalare un po’ le gerarchie e di conseguenza le quotazioni di Gobert per il titolo di MVP potrebbero salire in parallelo.

10. LeBron James
Questo giovincello di 37 anni continua a impressionare la lega per la facilità con cui sforna basket dai polpastrelli. 29 punti, 7.7 rimbalzi e 6.3 assist sono il suo apporto a LA in questa stagione, numeri che lo inseriscono di diritto nel gotha della NBA. Il record di Jabbar è sempre più vicino e nel mentre è diventato il primo e unico giocatore a realizzare 36.000+ punti e 10.000+ rimbalzi nella storia.
Unica pecca, non proprio marginale, è il record di squadra: nonostante un LeBron stellare i Lakers faticano a trovare una quadra vincente. La chimica del roster non è lontanamente sufficiente a garantire un posizionamento alto in classifica, né tantomeno i Playoff. É quindi molto difficile vedere LBJ alzare il suo quinto trofeo di miglior giocatore, ma arrivati a questo punto non ne ha nemmeno bisogno.