NBA Sign-and-Trade, cos’è e come funziona

Ci sono stati diversi esempi di Sign-and-Trade nella storia del mercato NBA: come funziona e quando si mette in atto?

Bogdanovic in maglia Hawks

Nella nostra Guida Completa al Mercato NBA abbiamo affrontato il tema del Sign-and-Trade, che approfondiremo nel dettaglio in questo articolo.

Cos’è il Sign-and-Trade?

Il Sign-and-Trade è un espediente di mercato utile per “aggirare” i paletti del Salary Cap che consiste nel far firmare un giocatore per poi procedere a scambiarlo nuovamente nel breve termine.

Nell’ambito delle Trade NBA, si tratta di una pratica lecita e assolutamente permessa che ha l’obiettivo di garantire flessibilità nei movimenti di scambio tra squadre. Questo tipo di accorgimento va a favore sia della squadra che del giocatore, al contrario del Buyout.

Come funziona il Sign-and-Trade?

Un giocatore diventato Free Agent può decidere di firmare immediatamente con una squadra (Sign) per poter essere scambiato subito dopo (Trade).

In questo caso il giocatore avrà modo di firmare un contratto vantaggioso e massimizzare il suo guadagno, mentre la squadra potrà liberare uno spazio salariale pari al valore del contratto dell’atleta.

Anche qui però ci sono dei limiti da rispettare:

  • Il giocatore deve attuare il Sign-and-Trade con la squadra con cui ha giocato la stagione precedente e nessun’altra
  • Non deve essere cominciata la nuova stagione
  • Il giocatore deve aver concluso il campionato precedente con la stessa squadra con cui si accorda per il S&T
  • Il giocatore deve ricevere un contratto da almeno tre o quattro anni, di cui il primo pienamente garantito
  • La squadra che riceve il giocatore non deve superare i limiti della Luxury Tax dopo la trade

Quando tutte queste restrizioni sono rispettate, il Sign-and-Trade può essere messo in atto e garantire così i benefici di entrambe le parti.

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