Come funziona il Mercato NBA, la guida completa

Come funziona il mercato NBA? Una guida semplice per capire NBA Draft, Salary Cap, Luxury Tax, Buyout e tutte le dinamiche collegate

Silver in conferenza stampa

Quante volte ci capita di osservare a bocca aperta mentre giocatori vengono scambiati o svincolati e veniamo bombardati di termini come Salary Cap, Buyout, Trade Exception?

Dunque, è bene chiarire una volta per tutte le dinamiche e il funzionamento di questi oggetti del mistero, regole o limiti che comunque dominano il mercato attuale e pongono veti o approvazioni alle trade.

Con questa guida al mercato, vogliamo spiegare in modo breve, semplice e chiaro come funziona il mercato NBA e gli sviluppi più sottili dietro gli scambi e le firme dei giocatori.

Quando inizia il Mercato NBA?

Il mercato inizia con il Draft NBA, un evento annuale in cui le 30 squadre possono scegliere nuovi giocatori, di solito provenienti dai college.

L’ordine di scelta delle squadre dipende dal loro posizionamento nella classifica della precedente stagione: le ultime classificate hanno più probabilità di ottenere le prime scelte al Draft. L’ordine finale viene definito dall’NBA Draft Lottery.

Inoltre, durante la notte di selezione delle giovani promesse, i front office sono già al lavoro per rinforzare le proprie squadre. Non è infatti insolito che tra i vari team ci siano scambi di scelte, ovvero squadre che si scambiano il loro ordine di scelta, e di rookie appena chiamati (come successo con Luka Doncic, Scottie Pippen o Kobe Bryant).

Il passo successivo c’è con l’apertura del mercato vero e proprio, questa estate il 29 giugno: le squadre potranno firmare i Free Agent, ovvero giocatori a cui è appena scaduto il contratto o che sono senza un team di appartenenza, ed effettuare Trades con le altre franchigie.

Prima di approfondire Free Agency e Trades, è importante sapere che le squadre sono tenute a rispettare un determinato monte ingaggi.

Salary Cap e Luxury Tax

Per quanto riguarda le Trades, le squadre hanno diversi paletti da rispettare.

Il primo vincolo è il Salary Cap, ovvero il tetto salariale, che è la cifra massima che ogni società può spendere per pagare gli stipendi dei giocatori in squadra.

Quando una squadra sfora il tetto salariale incorre nella Luxury Tax, una multa proporzionata al numero di dollari che sono oltre la soglia consentita: più alto è lo sforo, più salata è la multa. L’importo di questa sanzione viene distribuito alle squadre che hanno invece rispettato i limiti del Salary Cap.

Nella stagione 2022/23 il Salary Cap è pari a $123.665 milioni mentre la Luxury Tax scatta al superamento dei $150.267 milioni.

Free Agency

I Free Agent si dividono in Unrestricted e Restricted: i primi non hanno vincoli di nessun tipo e sono liberi di firmare con chiunque vogliano, i secondi hanno ancora un vincolo di precedenza con la squadra d’origine.

Trades

Le Trades consistono invece nel semplice scambio di giocatori tra due squadre. Ogni giocatore scambiato si porta dietro i termini salariali del contratto precedente e, per questo motivo, è compito delle squadre valutare bene le operazioni per far quadrare i conti ed evitare il superamento del Salary Cap.

Ci sono però delle eccezioni: una di queste ad esempio è la Trade Exception, della quale si è sentito spesso parlare relativamente alla partenza di Gordon Hayward dai Boston Celtics nel 2020. Questa eccezione permette ad una franchigia di ottenere un giocatore via trade anche in caso di sforamento del limite del Cap.

Inoltre, una pratica sempre più comune è quella dello scambio multiplo tra più squadre, cosa che permette ad ognuno di far quadrare i conti del proprio tetto salariale, muovendo più pedine su più fronti: si veda, ad esempio, la trade che ha portato James Harden ai Brooklyn Nets coinvolgendo ben quattro squadre.

I contratti

E una volta che un giocatore ha firmato con una squadra è vincolato senza “vie di fuga”? Assolutamente no, ci sono diverse clausole che possono permettere al giocatore o alla squadra di rescindere il contratto e interrompere il rapporto in momenti specifici del mercato.

Team Option e Player Option

Team Option e Player Option sono due condizioni contrattuali, una a beneficio della franchigia e l’altra a favore del giocatore, che determinano il prolungamento del contratto o la sua interruzione al penultimo anno.

Buyout

Il Buyout consiste in una separazione anticipata concordata tra squadra e giocatore, che accetta di rinunciare ad una grossa fetta dello stipendio. In questo modo il giocatore può firmare con chiunque voglia, come avvenuto nella vicenda John Wall.

Sign and Trade

Il Sign-and-Trade è un espediente attraverso il quale una squadra firma un giocatore per poi scambiarlo immediatamente. In questo modo chi viene scambiato massimizza il suo guadagno e il team che lo scambia libera uno spazio salariale pari alla somma promessa al giocatore nella nuova squadra. Praticamente è una situazione win-win.

10-Day Contract

Il 10-Day Contract è un contratto con durata limitata a massimo dieci giorni o per tre partite consecutive. Questo tipo di contratto la maggior parte delle volte viene firmato al minimo salariale.

Two-Way contract

Il Two-Way Contract permette alle squadre di firmare due giocatori in più rispetto ai 15 previsti. La durata del contratto è di 45 giorni e spesso viene utilizzato per giocatori non selezionati al draft.

NBA Trade Deadline

La NBA Trade Deadline è la data che sancisce la fine del mercato NBA, oltre la quale non possono essere fatte ulteriori trade. Successivamente a questa data potranno essere firmati soltanto i Free Agent.


Eccoci giunti alla fine! Adesso dovreste avere un’infarinatura generale sul mercato e sui suoi particolari meccanismi. Non è ancora abbastanza? Nessun problema, potete approfondire ogni termine cliccando sui link presenti nell’articolo.

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